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#Twitteratura: la Letteratura in 140 caratteri

Recessione culturale – e no, la colpa non è della crisi. Leggiamo poco,troppo poco. Anche quando è gratis. L’inaspettata fascia di italiani che legge di più è quella tra gli 11 e i 17 anni. Inaspettata? Forse neanche troppo. Loro, che chiamano selfie l’autoscatto, la tanto criticata generazione 2.0 in fatto di libri “ce da na pista”. Tra i giovani, definiti spesso troppo social, c’è chi ancora preferisce un buon libro all’aria aperta alla diretta del Grande Fratello 24h su 24h. Che le pagine siano di carta o digitali, poco importa; ancora meno se prima di iniziare pubblicano la foto del momento lettura su Instagram: l’importante è che si legga.

Il vero ostacolo alla Letteratura, che difficilmente può ancora assolvere all’arduo compito di “creatrice di coscienze”, è lo stesso Web e il sistema scolastico che non è riuscito – nel nostro Paese – a colmare il “vuoto” lasciato dall’era di Internet. Almeno fino ad oggi. Di menti creative, che non si fermano mai, l’Italia è piena. Cervelli che non fuggono ma che lavorano per risollevare, almeno gli animi, di un Paese disincantato. Italiani “poeti e navigatori” ma del Web: perché, se davvero la Letteratura è morta, c’è bisogno di qualcuno che lavori per la sua resurrezione. E quel qualcuno possiamo essere proprio noi. Come?

Ci hanno pensato Paolo Costa (docente di Comunicazione Digitale e Multimediale dell’Università di Pavia), Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo (responsabile della Fondazione Cesare Pavese) a trovare la più attuale “chiave di lettura”. Prendiamo il social più utilizzato al mondo, gli autori di ieri e mescoliamo il tutto, ma senza superare i 140 caratteri. Queste sono le regole del gioco, queste sono le regole di Twitter, queste sono le regole di #Twitteratura. «La Twitteratura non esiste. Esiste invece la possibilità di divulgare grandi contenuti sfruttando le potenzialità di Twitter e della letteratura: immediatezza,rapidità,sintesi».  Un esperimento audace, partito nel gennaio 2012, che vuole sfruttare a suo favore il cinguettìo per riscoprire il gusto di rileggere e riscrivere i grandi autori in poche righe.

Tutto inizia con la scelta di un libro. Ne seguono la lettura e la riscrittura, a libera interpretazione, dei capitoli, selezione dei tweet migliori e realizzazione del tweetbook finale. Da Cesare Pavese a  Pier Paolo Pasolini, passando per  Italo Calvino, Alessandro Manzoni, Gianni Rodari ed Emilio Lussu. La comunità di e-scrittori ha potuto partecipare all’esperimento letterario attraverso gli hashtag delle opere sottoposte al riassunto in bit: #TweetQueneau, #LunaFalò, #Leucò, #PaesiTuoi, #Corsari, #Invisibili, #Lussu. Giochi di riscrittura corale che hanno messo in pratica un nuovo modo di intendere l’analisi del testo, riadattandola alla più attuale forma di comunicazione. Al #TwSposi hanno partecipato gli studenti di 20 scuole italiane, che hanno collaborato per riportare in bit la storia travagliata degli innamorati “promessi” più famosi della letteratura.

Uno dei “rotolini” di Tweetbook

Occasione importante e vetrina internazionale, per il progetto made in Italy, la selezione di Twitteratura  per il #TwitterFiction Festival di New York che si è svolto dal 12 al 16 marzo. Protagoniste, eccezionalmente, cinque poesie tratte dalla raccolta postuma Verrà la morte e avrà i tuoi occhi che Cesare Pavese dedicò all’attrice americana Constance Dowling. All’Italia è stata assegnata la fascia oraria 8 a.m. – 9 a.m. durante la quale l’account @PaveseCesare ha raccolto tweet dall’Italia e dal mondo. Un innovativo modo di riproporre il testo letterario che sviluppa corpo e mente degli utenti, i quali partecipano attivamente al rovesciamento del rapporto tradizionale lettore/scrittore e al cambiamento in atto del modo di comunicare e scambiare informazioni. Non ci resta che approfittare del duro lavoro di utenti appassionati e  rileggere con poco sforzo i grandi capolavori – e perché no, provare a partecipare a progetti futuri, con la speranza che il “gioco” sia bello e non duri poco.

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