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Consigli per gli Acquisti – 25^ giornata

Dopo un’intera sessione d’esami trascorsa lontano dal mondo degli affari, il vostro personal shopper torna più incarognito e “accreditato” che mai con i Consigli per gli Acquisti! La proprietà si scusa con gli acquirenti, ma la nostra è stata una scelta di pura tattica. D’altronde, con le occasioni, noi gli sconti li facciamo tutto l’anno, perciò se fossimo rimasti aperti in periodo di saldi ci saremmo rovinati.

Ma ora cianciamo alle bande, Patroclo ha finito di bere l’acqua dalla propria ciotola e sta ora aprendo le porte a tutti voi acquirenti. Demo, damme la bbase!

IN VETRINA (ovvero quelli incedibili a patto che non ci si regalino dei gasdotti in Libia o altri scatoloni di sabbia)

Il Verona che si è visto a Livorno nel primo tempo è stato qualcosa di stratosferico: intensità, velocità e grinta sono stati i mantra di una squadra che ha una caratura di livello europeo. Volendo credere che il calo del secondo tempo sia dovuto al fatto che gli scaligeri fossero completamente spompi dopo il primo, li mettiamo in vetrina e conferiamo loro lo status di incedibili; se riusciranno a tenere questo gioco per 90 minuti  sarà il caso di dar loro altra considerazione nell’immediato futuro.

OCCASIONI (ovvero quelli che sono all’ultima spiaggia della loro credibilità e vogliamo venderli finché valgono qualcosa, ma vi facciamo credere che a scontarli ci roviniamo)

La più grande emozione del match, più anche della rete stessa

Torino e Juventus hanno giocato proprio un brutto derby. Non uno di quelli che son brutti perché volano schiaffi e cavuci ‘nta li cugghiuna all night long, ma brutto di quelli entusiasmanti come una gara di Formula 1, di quelli che ti fanno aprire gli occhi al minuto 89’, dopo 87 di sonno, birra ormai calda in mano, e ti fanno urlare: «Cazzo, il derby!». Tranquilli rocce, non vi siete persi niente. E noi scontiamo le compagini della ex capitale del 50%, nella speranza che mostrino quel qualcosa di meglio che tutti sappiamo sono capaci di fare.

Nelle occasioni mettiamo anche un Milan in netta risalita il quale, nonostante le molte difficoltà di questa transitoria stagione, vuole quantomeno tentare l’assalto alla prossima Europa League. Guardando alla costanza, le due realtà provinciali di Verona e Torino meritano molto più questo traguardo, ma attenzione al blasone dei rossoneri e alla benzina rimasta nel serbatoio delle due rivali. Sarà un interessante finale di campionato. Per adesso, vi scontiamo i rossoneri di un 10% politico, che già come prezzo di mercato non è che siano quotatissimi.

IN REGALO (una volta il nostro responsabile vendite ha avuto la fenomenale idea di farci fare la figura degli splendidi con le cose che dovevano finire nella spazzatura. Come? Regalandole. Benvenuti nella “ghetto zone” della serie A)
Gli stadi sono vuoti, e noi non ve li regaliamo. Proprio no. Perché la colpa non è solo delle decrepite strutture e di una burocrazia italiana che non consente ai club di costruire. La colpa non è solo della tessera del tifoso e dell’insensato divieto di portare nello stadio bottigliette d’acqua e accendini.

LA COLPA È DELLE TV. Segnatevelo, imprimetevelo a fuoco.

Perché vanno bene gli impegni europei, vanno bene gli utili, capiamo tutto.
Ma io, operaio che si spacca la schiena 10 ore al giorno e che ha la malattia del calcio, a che pro vado ad abbonarmi per una squadra che non so se giochi, nell’ordine: il venerdì nel tardo pomeriggio, il venerdì sera, il sabato nel tardo pomeriggio, il sabato sera, la domenica a pranzo, la domenica nel pomeriggio, la domenica nel tardo pomeriggio, la domenica sera, IL LUNEDÌ NEL TARDO POMERIGGIO O IL LUNEDÌ SERA?
Vi rispondiamo noi: nessuno.
Questo è il vero problema della serie A, questo è il vero tumore.
Qualcuno forse si è dimenticato che il calcio dovrebbe essere uno svago al servizio dello spettatore pagante, e ha sovvertito le regole di modo che sia lo spettatore a mettersi al servizio dello spettacolo. Errore madornale.

Ci sarebbe da parlare degli arbitraggi (effettivamente vergognoso quello di Rizzoli in Juventus-Torino), ma anche qui il discorso va spostato su una scala più ampia.
Questi episodi non capitano solo alla Juventus, ma quando capitano a favore di altre squadre nessuno apre bocca. Ricordo un fallo di Immobile, nel derby d’andata, da codice penale, cartellino rosso e minimo cinque giornate di squalifica. Punito col cartellino giallo. Ricordo un Milan che si è visto un rigore contro non fischiato, proprio questa domenica. Ricordo svariate ruberie del Napoli.
Gli arbitri non sono infallibili. Certo, a volte sarebbe meglio che evitassero di scendere in campo.

Ci sarebbero degli striscioni da condannare. Ma la madre degli imbecilli è sempre incinta, per cui ci sarebbe da mettere in regalo (o da regoamentare) la prostituzione – la qual cosa esula un po’ dal nostro campo d’interessi. VALE PER GLI PSEUDOTIFOSI DI TUTTE LE SQUADRE.

I Walter One nella sua esibizione più tipica: il compianto su partita morta

Parliamo infine della vera metastasi del calcio italiano, dell’uomo che quando perde per 3-1 si lamenta del fatto che se gli altri avessero fatto 3 goal di meno la sua squadra avrebbe vinto. Dell’uomo che quando un suo giocatore centra un legno se la prende con le ridotte dimensioni della porta. Lo scaricabarile livornese, il responsabile dello scarico di responsabilità. Sir Walter Mazzarri finisce di diritto in questa speciale sezione della nostra rubrica, e da parte nostra c’è la ferma intenzione di togliercelo definitivamente. Dai, è carino, i modi di fare ce li ha, ve lo regaliamo. Cosa volete di più?

Forse la testa del vostro personal shopper, nel qual caso vi consigliamo i nostri contatti Facebook e Twitter:

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